Aimè, mi pare che si siano lentamente estinti. La nutrita pattuglia i blog, alcuni gestiti da esperti archivist*, che davano informazioni veramente utili, sono fermi, chi agli anni 10, chi ai 12, il più longevo al 2020…
Anche Archivagando è stato silente per alcuni anni. L’urgenza era quella di agire, creare un archivio, per il quale si erano verificate sia la necessità che la possibilità. L’archivio è nato nel 2010, e fino ad oggi ha assorbito tutte le mie energie, e quelle di altri e altre collaboratori e collaboratrici, archivist*, bibliotecar*, amici e compagni di impresa.
Ma, ora che posso guardare con soddisfazione ai cento e più fondi riordinati e descritti, agli utenti che frequentemente richiedono i materiali per le loro ricerche, ai progetti che ci stimolano a continuare a creare e costruire, a comunicare e valorizzare, a rapportarci col mondo, con la scuola, con chi ha donato i documenti e mantiene con l’archivio un bel rapporto di familiarità e fiducia, ora, dicevo, sento la mancanza di quel circolare di idee e sperimentazioni che i blog trasmettevano.
Gli autori e le autrici che cosa fanno adesso? forse qualcun* è andato in pensione, o il blog è diventato obsoleto, sostituito da altri social, che permettono una reazione con chi legge più immediata…ma anche facebook è in declino, e io non riesco ad appassionarmi a luoghi dove il dialogo sia ridotto a mono-bisillabi o cuoricini o faccine stereotipate.
Avrei voglia di riaprire quel tipo di esperienze, leggere di chi vive lavora o ha lavorato nel mondo degli archivi e ancora ci ragiona su. O, magari! di nuove leve che stanno facendo scoperte e creando idee e pratiche innovative.
Non che mi aspetti una risposta qui. Ma cercherò, mi riprometto, di riprendere i fili di un discorso interrotto. Anche setacciando il web. Chissà…
